Carta di Sasso Marconi

L’attuale modello Casa Alloggio si caratterizza per:

  1. un’accoglienza “abitativa” alle persone sieropositive o con AIDS che non dispongono di una casa o di un nucleo di riferimento in grado di sostenerle, anche temporaneamente;
  2. il prendersi cura delle persone in termini complessivi, non solo sanitari, avendo come obiettivo la costruzione di un percorso insieme alla persona sieropositiva o con AIDS compatibile con il variare del suo stato di salute;
  3. la consapevolezza e l’auspicio che l’ospitalità nella Casa Alloggio possa rappresentare un periodo transitorio di assestamento psicofisico della persona, per consentire in seguito un diverso progetto di vita;
  4. la condivisione di un’esperienza comunitaria che favorisca sia l’autodeterminazione che la partecipazione individuale e collettiva all’affermazione dei diritti delle persone sieropositive o con AIDS;
  5. il garantire uno stile di vita rispettoso della dignità della persona, per cui la Casa Alloggio non dovrebbe superare il numero di dieci posti/persona.

Le Case Alloggio si impegnano a:

  1. non selezionare le ospitalità in base alle differenze sessuali, sociali, culturali, etniche, religiose tenendo presente la condizione e l’identità della persona e la ricettività della struttura;
  2. accogliere le persone con minori risorse personali, familiari e sociali: tra cui persone con dipendenza attiva o pregressa, stranieri, portatori di disagio pscichico, a partire da un’ottica di riduzione del danno e favorendo
    interventi a bassa soglia;
  3. continuare a garantire percorsi globali di cura della persona attuati in collegamento funzionale con le strutture sanitarie (reparti ospedalieri, D.H., ambulatori) e sociali;
  4. garantire occasioni di confronto e collaborazione con la rete familiare e
    affettiva/relazionale degli ospiti e con la comunità locale in modo da favorire
    l’integrazione tra i diversi momenti di vita della persona sieropositiva o con AIDS e tra la struttura e il territorio di appartenenza;
  5. costruire un’immagine della Casa come uno spazio aperto alla solidarietà e alla testimonianza di impegno etico, sociale e culturale garantendo il diritto alla cittadinanza;
  6. garantire il lavoro d’équipe favorendo la supervisione, il confronto e il monitoraggio costante delle attività;
  7. valorizzare i diversi contributi del volontariato, associato e non, in stretta
    collaborazione con i Servizi Pubblici;
  8. favorire l’adozione di tutte le misure alternative alla carcerazione, previste dalla
    legge, per garantire il diritto alla salute.

Al fine di garantire l’adempimento degli impegni sopra elencati, si decide di dotarsi di uno strumento di Coordinamento Nazionale Case Alloggio con l’obiettivo di:

  1. aumentare le occasioni di confronto e condivisione delle esperienze in atto;
  2. analizzare le problematiche comuni e individuare le strategie più adeguate al
    miglioramento delle politiche sociali del settore;
  3. migliorare la qualificazione degli/delle operatori/operatrici per favorire
    l’acquisizione di competenze specifiche e per ridurre i rischi di burn-out;
  4. costituire un riferimento di consultazione permanente per le Istituzioni preposte alla programmazione e indirizzo degli interventi in materia di AIDS;
  5. valorizzare il contributo delle persone con AIDS anche ai fini di un miglioramento dei modelli assistenziali.
  6. promuovere la tutela dei diritti dei soggetti deboli nel quadro di un lavoro di rete con le altre Associazioni nazionalie internazionali di lotta all’AIDS.
  7. sperimentare nuove forme di accoglienza e di reiserimento sociale, per sostenere il percorso di autonomia e di responsabilità delle persone con HIV/AIDS.